Lo specchio non serve solo a riflettere un’immagine.
A scuola, può diventare uno spazio di scoperta, di stupore, di relazione profonda.
In questi giorni l’ho proposto all’interno della seconda UDA del percorso annuale, nella collezione emozionante di Strega Frugabella.
In quel contesto, è stato usato come oggetto simbolico per aiutare i bambini a riconoscere e rappresentare le proprie emozioni.
Ma possiamo andare oltre.
Per parlare di emozioni
Quando un bambino si osserva, si riconosce, si sorprende…
sta facendo molto di più che “guardarsi”:
– Sta costruendo la propria identità
– Sta affinando lo sguardo
– Sta trovando parole per ciò che sente
Restituisce un punto di vista nuovo
Rende visibile ciò che di solito è nascosto: con uno specchio, un sasso può diventare una montagna, una conchiglia si trasforma in farfalla.
Amplifica la luce, i colori, le forme
Combinando specchi e torce in una stanza semi-buia, bambini possono esplorare come la luce rimbalza, si spezza, cambia direzione.
Un laboratorio semplice ma affascinante, che apre la strada al pensiero scientifico.